QUADERNO
O COME … ORSO
– Che giorna bellata.. Ehm.. Cioè, che
bella giornata! – sclamò sbagliando.
Orso decise di organizzare una festa. La
prima cosa che occorreva era un posto comodo e spazioso per ospitare gli amici.
– Il trapo, cioè, il prato potrebbe
andare bene, c’è il posto per giocare e l’ombra per riposarsi…
– Algiorno buonbero! – disse orso—Cioè,
buongiorno albero! Oggi è il mio compleanno e vorrei organizzare una festa qui
sul prato e invitare tutti gli amici!
– Che bello! Accetto l’invito! – esclamò
albero felice.
Orso sorrise e si rivolse a uccellino
che riposava nel nido.
– Cellgiorno buoncino! Cioè, buongiorno
uccellino! Oggi è il mio compleanno e vorrei invitarti alla mia festa sul
prato.
– Verrò volentieri! – esclamò uccellino.
Orso sorrise e si diresse verso elefante
che, seduto poco distante, pensava e pensava.
– Buonele forgiante! Cioè, buongiorno
elefante! Vuoi venire a una festa sul prato? E’ per il mio compleanno, alle
cinque in punto.
– Certamente! – esclamò elefante.
Orso andò a trovare istrice Ivo, che riposava nella sua tana.
– Buonistro giornice! Cioè, buongiorno
istrice! Sono venuto a invitarti al mio compleanno. Oggi pomeriggio, alle
cinque, sul prato.
– Non mancherò! – rispose istrice.
Orso si mise al lavoro: preparò
deliziosi panini al miele e mele candite, gonfiò palloncini colorati e li
appese ai rami più bassi di albero. Infine, si lucidò il pelo e si sedette ad
aspettare i suoi invitati. Quando gli amici arrivarono, orso ebbe un tuffo al
cuore. Elefante portava una bellissima torta con sei candeline accese. Albero
fece tremare le foglie e tutti insieme esclamarono: RANTI TAUGUI DI CERO VUORE!
Che cosa avranno voluto dire? Orso lo ha
capito subito, e voi?
Quella notte, orso fece un sogno. Sognò
di volare sempre più in alto e via via che saliva si trasformava: spariva il
pelo, le zampe si accorciavano… e, alla fine, rimase solo una letterina che
brillava nella notte. Era la lettera O … come Orso.
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